Come festeggi il Natale?

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Per ciascuno di noi il Natale ha un significato speciale e personale. Abbiamo tradizioni, momenti di incontro con caratteristiche uniche, rituali e accadimenti che ci aiutano a respirare quell’atmosfera particolare che abbina, se non si è più bambini – dove tutto è più magico e stupefacente – , momenti in famiglia con il relax, riflessioni – quando fuori fa freddo, guardare dalla finestra è piacevole e stimolante! – e piacevoli sessioni a tavola.

Ma ci siamo mai chiesti come si festeggia il Natale in case o, addirittura, in Paesi diversi dal nostro? Dopo il viaggio dello scorso anno sulle tavole pronte per le feste, quest’anno andiamo a scoprire qualche tradizione in un altro viaggio qua e la per il globo.

Nei paesi del Nord Europa, ad esempio, ed in particolare in Germania e Paesi Bassi, le celebrazioni natalizie ruotano attorno la figura di San Nicola, che si festeggia il 6 dicembre. Connessa alla figura di San Nicola è quella di Santa Claus, ovvero il “nostro” Babbo Natale. Ma perché proprio San Nicola da Bari? Perché narra la leggenda che Nicola era un benefattore specie per i bambini e che salvò molti di loro da situazioni difficili. Un “portatore di doni”, quindi, come accade nella tradizione nordica tra il 5 e il 6 dicembre.

San Nicola, nei Paesi Bassi, arriva dalla Spagna, dove risiede in estate, il 13 novembre, con un battello carico di regali per i bambini, che li riceveranno la notte tra il 5 e il 6 dicembre.

In Romania, invece, i festeggiamenti hanno inizio il 20 dicembre, il giorno di Sant’Ignazio, in cui c’è la tradizione di “ammazzare il maiale”, che sarà l’ingrediente principale per il cibo da consumare durante le feste. Il 24 dicembre è invece il giorno in cui  le strade si popolano di persone, gio che si spostano da una casa all’altra intonando dei tradizionali canti natalizi detti “colinde”, i cui testi trattano di momenti centrali della Nascita di Gesù. I gruppi di cantori vengono ricompensati da chi li riceve con doni vari. Altra tradizione rumena è l’andare con la capra addobbata, un rito propiziatorio per un anno più ricco e prospero.

Altre tipologie di tradizioni sono quelle dei cristiani ortodossi rispetto ai cattolici. Il giorno in cui viene celebrata la nascita di Gesù nel rito ortodosso, infatti, non è il 25 dicembre ma il 7 gennaio. Questo giorno è preceduto da un periodo di digiuno, in particolare di cibi grassi, che dura 40 giorni, il cui giorno più severo è la vigilia di Natale, in cui si consumano solo grano lessato e frutta.

Il digiuno si conclude con la comparsa della prima stella in cielo accompagnata da una celebrazione liturgica in chiesa con preghiere e canti. La celebrazione prevede anche la benedizione dei cibi e alla fine viene portata al centro della chiesa l’icona di Natale e una candela accesa che simboleggia la stella cometa. Questa segna la fine del digiuno e dopo l’unzione dei fedeli con l’Olio Santo, si consuma il pane benedetto.

Anche in Cina, infine, si festeggia il Natale, ma lì la tradizione si divide, tra i gruppi cristiani e non. Mentre i primi festeggiano nel modo tradizionale, i non cristiani addobbano il loro “albero delle luci” con lanterne, fiori e collane di carta.

Per i piccoli cinesi Babbo Natale si chiama“Shengdan Laoren” , vive a Beiji Cun, nella provincia dello Heilongjiang, dove c’è una versione asiatica del villaggio di Babbo Natale finlandese.

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